giovedì 17 dicembre 2015

POST DEL MARTEDÌ - SPECIALE NATALIZIO

Ciao,
ora metto qui sotto una serie di cose importanti che dovevo mettere da un po'.

Oggi a Genova c'è questo, sarei contento se ci vedessimo lì, preparatevi già una domanda, così magari non succedono qui momentacci senza domande, anche una cosa in generale, mica si deve per forza parlare dei fumetti. Comunque ci sarà l'espertissimo Andrea Piccardo a farcene delle belle.
Oh, ci vediamo lì, c'è Michelangelo e viene anche Tonetto, che insieme a Vincenzo sono tra le migliori persone che possiate incontrare nel mondo, sul serio eh.


poi:
è uscito questo video (su Youtube) lunghissimo del mio SHOWCASE al LUCCA COMICS 2015, dove parlo delle cose mie e del libro con il simpatico Valerio Stivé di Fumettologica mentre cerco anche di disegnare. Chi c'era mi ha detto che a un certo punto dietro di noi è passato un grosso Snoopy stanco, ma noi non ce ne siamo accorti, e tutti hanno riso, comunque nel video non c'è, purtroppo.


via GIPHY

poi:
il mio amico Giacomo Conti, horrorista, illustrissimo esperto e collaboratore di cose importanti, ha scritto una bella recensione del mio libro > "L'ESTATE SCORSA", ve la metto qui sotto, in colore bluetto, ufficialmente:

L’estate del nostro scontento

“Una forza straordinaria si sta dirigendo verso il pianeta…”
(Dragon Ball)


Dobbiamo ringraziare la pregevole iniziativa editoriale di Canicola se il talento del matitaro Paolo Cattaneo ha trovato la giusta misura per svelarsi ai lettori: i pezzi di vita e il cosmo periferico di Pali della Luce (2012 - Inuit) esplodono nelle dimensioni ampie di un romanzo grafico fortissimamente voluto, frutto assai maturo di tre anni di lavorazione complessiva.Il metro corrente del “fumettone” tricolore pretenderebbe mediamente impegno cronachistico, gag citazioniste a misura di “nerd” o fiumi di porpora splatter. Siano benedette le tre strade e le loro contaminazioni fruttuose: va detto chiaramente che qui stiamo su un altro piano (e pianeta). Paolo Cattaneo ha il pregio di non cercare effetti speciali, ingredienti extrastrong e intrecci temporali spericolati per impressionare il pubblico. Non vuole nemmeno assumere il ruolo del “fumettista di guerriglia” con carico di tesi da dimostrare, denunce social e bagaglio a mano di pretese generazionali. Vuole raccontarci dignitosamente una storia realistica e possibile – vissuta forse…- in stile lineare, costellato di simboli tersi: la cometa; il bosco; il gruppo; la prova iniziatica; la capanna del mistero, difesa da un Cerbero terreno; il fuoco che distrugge e ricrea. Si può scrivere senza timor di spoiler: nelle 208 pagine de L’estate scorsa non capita praticamente nulla ma succede di tutto e di più, se si posseggono occhi allenati a leggere tra i baloon. Il ritmo del racconto infatti non è quello esteriore degli avvenimenti affastellati ma quello interiore delle anime imberbi, scandito dall’orologio biologico a battiti crescenti di Daniele, Ale, Benny, Christian e Titti: lo sguardo è focalizzato sulle loro dinamiche di relazione in un universo dove gli adulti sono decrepiti, marginali o assenti.  La cura profusa nei dettagli stupisce e attiva processi di identificazione in chi ha vissuto gli anni 90’ da ragazzetto/a. Le MS, i poster metallari, l’uovo di Pasqua avanzato, gli elefantini senegalesi, Castlevania sul 486, i primi sms, l’Estathé, la Colomba Paluani, le Haribo, i Nippon, il “Suca” sui muri, le cassettine decorate, le videoteche messe assieme male col registratore diventano personaggi a tutti gli effetti, orchestrando l’esatta fotografia di un’epoca appena passata che appare oggi sideralmente lontana.Il montaggio assume un ruolo preponderante nella narrazione: Cattaneo scompone la pagina in due, tre, cinque, otto vignette con micidiale esattezza in modo da focalizzare particolari rivelatori o in alternativa per preparare campi lunghi cinematografici in Scope fumettistico.I larvati riferimenti alla novella kinghiana Stand by me sarebbero ingombranti se non fossero uno specchio-riflesso ironico: la maturazione del quintetto non è così traumatica, i drammi esistenziali procedono fuori scena, la cometa non è il presagio di chissà cosa bensì fonte di curiosità e distrazione all’interno di quotidianità grame.Lo scontento dei personaggi è grande come la coda di Hale-Bopp ma resta occultato in una bolla di bestemmie camuffate, parole del gatto, scaramucce tra sessi e rossori in automatismo: il racconto dell’età di passaggio non giudica né consola, si dipana e basta nella consapevolezza che “la vita è un soffio” e aspetta i protagonisti dietro il portone di un condominio consolato dal cielo e dai gatti.


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ciao, buon natale raga.

2 commenti:

se potete evitate il completo anonimato, grazie.